Titolo: Prima della chiamata
Autore: Emma Alcott
Serie: Small Town Hearts #2
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Quixote Edizioni
Prezzo: 4,49€
Link all’acquisto: Prima della chiamata
SINOSSI
Regola n. 1: Non innamorarti di quel tipo così sexy ed eterosessuale
Regola n. 2: Soprattutto se è il tuo migliore amico
Regola n. 3: E specialmente se ti offri di dargli ripetizioni private
Regola n. 4: Oddio, ma quegli occhi…
Regola n. 5: Okay, guardare gli occhi è ancora territorio sicuro. Non guardare più in basso
Regola n. 6: Non guardare più in basso!
Regola n. 7: Hai guardato più in basso, vero?
Regola n. 8: Ma mi stai ascoltando?
No, Gabe Mitchell non sta ascoltando. La cosa peggiore è che, da quando è tornato a vivere nella cittadina che pensava di aver lasciato per sempre, si è messo a infrangere le regole.
Innamorarsi di Clark Summers, il suo migliore amico eterosessuale? Fatto.
Innamorarsi di Clark Summers, il suo migliore amico eterosessuale che è diventato un suo studente? Fatto.
E lasciamo perdere ciò che sta succedendo ai piani bassi del suo corpo, perché Gabe non ha bisogno di controllare per sapere di essere nei guai.

Gabriel “Gabe” Mitchell e Clark Summers sono amici sin dal liceo ma quando Gabe vola dall’altra parte del paese per frequentare l’università, i contatti tra i due si interrompono e dovranno passare quattro anni prima che le loro strade si possano incontrare di nuovo.
Ciò avviene quando Gabe tornerà nella piccola cittadina di Elliston per insegnare matematica nel liceo locale.
Cosa succederà adesso che sono adulti? Gabe è sempre stato segretamente innamorato di Clark, che però è etero… Rischierà di avere ancora il cuore spezzato come da ragazzo o il suo amico saprà regalargli una gradita sorpresa?
I buoni amici erano come i libri: le parti migliori erano marchiate nella sua mente e, per quanto il tempo passasse, quando li riprendeva in mano niente era cambiato. E Gabe era la sua storia preferita.
Avevo letto il primo volume della serie e l’avevo trovato molto carino e divertente. Una storia semplice, dolce, un po’ piccante e con degli intermezzi comici che mi avevano fatto ridere più di una volta.
Anche in questo secondo caso ho trovato lo stesso stile e dinamiche, anche se ho avuto un po’ l’impressione che l’autrice allungasse le scene più del dovuto, rendendole alcune più lunghe di quanto sarebbe stato necessario. Il libro, infatti, è corposo e forse, un po’ smaltito, sarebbe risultato più scorrevole.
Quello che avevano coltivato da ragazzini era solido e longevo come una quercia.
I personaggi di Clark e Gabe mi sono piaciuti, anche se non mi hanno conquistata del tutto. Clark perché si concede troppo al volere degli altri, dimenticando se stesso; Gabe perché è un po’ imbranato e, lo ammetto, non ho una grande passione per questo tipo di personaggi. Tendono a risultarmi irritanti, dopo una volta o due che inciampano sui loro piedi, quindi a volte ho fatto fatica a entrare in sintonia con lui, anche se posso affermare che Gabe ha il merito di essermi stato più simpatico della maggior parte dei nerd imbranati incontrati in tutti questi anni di letture. Ho apprezzato che fosse così consapevole di essere un po’ un inetto sociale e che lui stesso ci scherzasse su a più riprese, così come l’amore e la devozione che nutre per Clark anche quando non sa se avrà o meno il cuore spezzato.
Sotto questo aspetto, forse, mi è piaciuto più di Clark, che viene presentato come un omone dolce e ingenuo che non ha mai nemmeno immaginato che potessero piacergli gli uomini. Sì, è vero, è spiegato a grandi linee il perché, ma credo che la sua Demisessualità avrebbe dovuto essere argomentata con maggiore chiarezza, visto che ancora oggi tantissime persone non sanno cosa significa e che, nel libro, si passa oltre con un po’ troppa facilità. Non perché ci sia qualcosa di male a essere Demisessuale, Pansessuale, Bisessuale, Transessuale o qualsiasi altra cosa; ma immagino che, dopo una vita da “etero”, capire di non esserlo dovrebbe portare della confusione, no? E invece… Clark e Gabe si concentrano molto sul lato fisico e poco su quello emotivo.
Un ragazzo, il suo Frana e il loro cane. Un’amicizia come nessun’altra. Clark non sapeva quanto a lungo sarebbe rimasta così, ma mentre guardava Gabe accucciarsi per fare qualche altra carezza a Dot, prima di entrare nel negozio si fece una promessa: qualunque cosa accada, e non importava quanto ci sarebbe voluto, lui avrebbe dimostrato a Gabe che valeva la pena restare a vivere a Elliston.
La presenza della famiglia di Clark (e soprattutto del fratello Devon) e di Peyton sono molto forti e a volte le ho trovate un po’ invadenti. Comprendo la storia di Devon, soprattutto perché ci aiuta a empatizzare con Gabe da ragazzo e con le scelte che ha fatto (così come con tantissime storie che si sentono ogni giorno al telegiornale e che non sempre finiscono così bene), ma Peyton è “un po’ troppo”. L’ho trovata eccessivamente carina, eccessivamente coinvolta, eccessivamente inserita nella questione. Sì, ha un ruolo nel loro passato e soprattutto con Clark, ma forse ne ha uno ancora troppo forte nel presente.
Nel complesso, comunque, è stata una lettura piacevole e, se avete apprezzato il primo volume, di sicuro troverete molto carino anche questo.
